COS’E’ WASTELAND

 

WASTELAND è un’opera artistica che comprende un sistema di azioni reali che si svolgono nel tempo e in molti luoghi concepita per disseminare sulla scena internazionale una serie di “indizi” che suggeriscano l’esistenza di uno Stato Nazione da me inventato, il Garbage Patch State.

Il fine dell’ opera è quello di poter meglio comunicare l’esistenza degli ammassi di plastica dispersi in mare chiamati Garbage Patch,uno dei più importanti fenomeni di inquinamento ambientale purtroppo fino ad oggi negletto proprio a causa della mancanza di una sua identificazione iconica.

Wasteland è un’opera concepita per creare quella immagine concreta che mancava al Garbage Patch così da poterne più facilmente comunicare l’esistenza. Per questo ho costruito un apparato semantico verosimile come, tra le molte cose, la realizzazione della sua bandiera, di una anagrafe, una sua mitologia, un portale web ecc. non trascurando di inserire anche elementi semplici come per esempio le cartoline postali. Una finzione dunque, strutturata però per svelare una verità che altrimenti sarebbe rimasta celata.

Già dopo le prime tappe, i media internazionali si sono occupati diffusamente di questa mia azione e la risposta da parte di giovani tutto il mondo è stata immediata dimostrando di riconoscerne la vocazione partecipatoria.

E' infatti essenziale ai fini della mia ricerca condividere idee che vengano dall'esterno, lavorare in sinergia con studenti e giovani in generale affinché si ritengano essi stessi partecipi di una opera condivisa.

Il nome Wasteland è ovviamente riferito al poema di T.S.Eliot, e non a caso la nascita dello Stato è avvenuta nel mese di Aprile.

Maria Cristina Finucci

 

In Wasteland si tende ad un’arte che comprenda una dimensione attiva e sociale, un’arte che possa indicare modelli di comportamento, che diventi una sorta di laboratorio dove esperimentare soluzioni per gli attuali problemi ambientali su scala globale. In questo momento è fondamentale che il linguaggio artistico crei delle nuove forme di immaginario consone ad un mondo sempre più complesso in cui serviranno nuove chiavi di lettura per comprendere la realtà.

Solo un’arte dunque che abbia un approccio etico, un agire politico declinati con una forma poetica, potrà avere la funzione di anticipare la decodificazione del nuovo contesto globale. In quest’ottica Maria Cristina Finucci con il suo Wasteland mostra una nuova prospettiva creando il simulacro di uno stato-nazione, il Garbage Patch State. Questo fatto rende diversa questa proposta artistica, giacché è la sua condizione di simulacro quella che cambia il solito processo di far storia attraverso la diegesi di un problema presente.

Dalla finzione e dal carattere simbolico che porta la concezione del processo come opera d’arte, essa diventa segno di una realtà a cui arriviamo non con le solite strategie documentarie, ma sotto un profilo critico e anche ludico e ironico che sollecita prese di posizione, con la consapevolezza che potremo avere un futuro soltanto se riusciremo a cambiare i nostri modi di pensare per trasformarli in nuovi modi di agire sul mondo.

Pedro Medina (curatore)